Inaugurati i giardini di piazza Carlo III

Venerdì mattina c’è stata l’inaugurazione dei giardini di Piazza Carlo III, alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi, degli assessori alla Salute e al Verde Vincenzo Santagada, alla legalità Antonio De Iesu, dei presidenti delle Municipalità 3 e 4, Fabio Greco e Maria Caniglia, di numerosi assessori e consiglieri municipali, dei consiglieri comunali Massimo Pepe, Gennaro Acampora e Luigi Musto e dei rappresentanti dell’associazione 100×100 Naples che ha curato i lavori in sinergia con il Comune di Napoli.

La sistemazione dei giardini di piazza Carlo III e la loro manutenzione e cura nel corso del tempo sono un altro tassello del programma di recupero delle aree verdi cittadine avviato con la collaborazione di associazioni e volontari attraverso lo strumento “Adotta un’aiuola”.

La sinergia con le associazioni –ha affermato l’assessore Santagadaè indispensabile per il recupero di spazi verdi da restituire alla piena fruizione dei cittadini”.

Per gestire una città così complessa come Napoli, anche considerate le condizioni economiche da cui siamo partiti e le nostre disponibilità sulla spesa corrente, il partenariato con i privati, con i mecenati e con chi vuole bene alla città, è fondamentale per migliorare la qualità dei servizi e dell’ambiente -ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredistiamo andando avanti oltre che con gli interventi diretti anche con tanti interventi di mecenatismo, sinergie che vanno rafforzate perché i risultati si vedono: questi giardini venivano da un lungo periodo di trascuratezza e oggi invece sono ben tenuti e sono a disposizione dei cittadini che vogliano sfruttare questo piccolo pezzo di verde.

Nel nuovo regolamento del verde, che stiamo condividendo con tutte le forze politiche del Consiglio comunale, c’è la possibilità di mettere nei giardini della città magari un chiosco o un’attività e il ritorno economico che ne avrà l’amministrazione potrà essere reinvestito sul sito stesso ed è anche un modo per evitare che i luoghi siano abbandonati.

Questa è una strada obbligata perché con le risorse pubbliche non possiamo soddisfare i tanti bisogni della città
“.