Il Tribunale di Torre Annunziata doveva decidere se l’ex sindaco di Castellammare di Stabia poteva ricandidarsi alla carica di sindaco. Ebbene, l’ex sindaco Gaetano Cimmino, gli ex assessori Fulvio Calì e Giovanni Russo, oltre all’ex presidente del consiglio comunale Emanuele D’Apice, non sono candidabili, almeno per le due prossime elezioni. Ricordiamo che tutto è nato a causa dello scioglimento del consiglio comunale stabiese avvenuto 2 anni fa per presunte infiltrazioni camorristiche. Oggi arriva la sentenza, molto attesa a Castellammare di Stabia. Sono invece candidabili tutti gli altri componenti che facevano parte del consiglio comunale sciolto.
“Le sentenze si rispettano e non si commentano. Ma in questo caso, che mi colpisce umanamente e mi provoca profondo dolore, si possono appellare. Non solo si ravvedono tutte le contraddizioni di una vicenda che doveva essere personale, ma anche il rammarico per come è stata fatta diventare, in maniera totalmente strumentale, una faccenda istituzionale e politica nonché un fatto di stampa, tanto inopportuno quanto difficile da dimenticare, dopo una vita per me esemplare e sempre corretta”. Così in una nota Emanuele D’Apice, ex presidente del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, in merito alla sentenza di incandidabilità emessa dal Tribunale di Torre Annunziata.