Consultazioni, il secondo giro. Di Maio: sinergia con la Lega, non con Berlusconi. Salvini: centrodestra unito, la Lega indicherà il premier. Martina: Pd chiaramente all’opposizione. Sullo sfondo la questione siriana.

“Con la Lega c’è una sinergia istituzionale che ha permesso di rendere operativo il parlamento immediatamente. C’è anche una sinergia tra i nostri gruppi all’interno degli uffici di presidenza e nei lavori della commissione speciale”. Lo ha detto al Quirinale il leader M5S Luigi Di Maio dopo le consultazioni con il Presidente Mattarella. Ecco le latre dichiarazioni “Non vediamo possibile un governo del M5S con Forza Italia”.

– “La Lega deve prendersi le sue responsabilità”, perché in questo momento “sta dicendo che vuole fare un governissimo” o che vuole “il ritorno al voto, ipotesi che noi scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura”.

– “La formazione di centrodestra è tuttora divisa: mentre Salvini diceva di voler aprire al M5S, Berlusconi con una battutaccia ha dimostrato che il centrodestra sta sperando in questo momento nel Pd, più che nel M55”.

“Ho apprezzato l’apertura di autorevoli esponenti del Pd ma invece di fare passi avanti è fermo su posizioni che non aiutano. Nessuno può dirsi esente dalla responsabilità di dare un governo al paese, soprattutto chi ha progettato la legge elettorale”.

Il centrodestra al Colle per le consultazioni parla con una sola voce: Matteo Salvini. E’ il leader della Lega a presentarsi come speaker unico al termine del colloquio con Sergio Mattarella. E’ stato lo stesso Silvio Berlusconi nella veste di ‘presentatore’ ad annunciare un suo speech: ”Abbiamo concordato un comunicato congiunto, ne darà lettura il nostro leader Salvini…”. Salvo poi riprendersi la scena subito dopo per rivolgersi così ai giornalisti al Quirinale: “Fate i bravi, sappiate distinguere chi è veramente democratico da chi non conosce l’Abc della democrazia. arebbe ora di dirlo chiaramente a tutti gli italiani”.

Ecco la sintesi delle dichiarazioni di Salvini.

“Abbiamo trovato una condivisione invidiabile e invidiata dalle altre forze politiche che stanno animatamente discutendo al loro interno”.

“Per quanto riguarda la crisi in Siria, pur ribadendo l’obbligo di lealtà all’Alleanza atlantica, siamo fermamente contrari a qualsiasi azione unilaterale. La via maestra alla soluzione della crisi sia quello dello spirito di Pratica di Mare”.

Dobbiamo “formare un governo sulle cose da fare non sui veti e l’arroganza dei singoli. Il centrodestra è pronto a farsi carico della responsabilità” di dar vita a un governo “unitariamente con la partecipazione di tutte le forze del centrodestra: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia”. “Ci attendiamo dalle altre forze politiche, a partire dal M5S, lo stesso senso di responsabilità verso il Paese”.

– “Siamo andati dal capo dello Stato con Berlusconi e Meloni e i nostri capigruppo per esprimere in modo ancora più forte l’unità di intenti e di programma della coalizione che ha vinto le elezioni. Abbiamo grande fiducia nella grande saggezza e nell’equilibrio istituzionale del presidente della Repubblica, al quale abbiamo proposta l’urgenza di una serie di provvedimenti che gli italiani aspettano e il centrodestra aveva posto con forza in campagna elettorale”.

– Il centrodestra è salito al Colle “per esprimere in modo ancora più forte l’unità di intenti e di programma della coalizione che ha vinto le elezioni”.

“No ai veti e all’arroganza dei singoli” ma “responsabilità” per formare un governo “senza ritardi e lentezze che gli italiani non possono più permettersi. Se continuano i no e i veti vorrebbe dire che la richiesta di cambiamento” arrivata dal voto del 4 marzo sarà “disattesa. Speriamo non sia così”.

“Per noi occorre che le forze che hanno prevalso il 4 marzo smettano il tira e molla visto fin qui, con tattiche, tatticismi e personalismi e con la grande incertezza che stanno generando”. Lo ha detto Maurizio Martina, al termine delle consultazioni al Quirinale con la delegazione Pd. “Il Paese ha bisogno di scelte chiare: chi ha prevalso il 4 marzo ha il dovere di dire cosa intende fare senza continuare con balletti che poi nascondono solide intese di occupazione delle istituzioni”, ha aggiunto il reggente del Pd.

“Per quel che ci riguarda noi con coerenza e tenacia continueremo il nostro impegno e il nostro lavoro innanzitutto in Parlamento e continueremo a supportare l’azione del presidente della Repubblica. Noi ci siamo a lavorare e a ragionare sulle priorità del Paese da minoranza parlamentare”.

Martina ha poi aggiunto “Noi consideriamo inaccettabile il rinvio di questo sforzo di responsabilità” ovvero dare un governo al Paese da parte delle forze “che hanno prevalso il 4 marzo” perchè “c’è da aspettare le elezioni regionali come se il tema fosse il regolamento di conti tra questo o quel partito. Occorre essere all’altezza delle responsabilità tanto più se si dice di aver vinto le elezioni”.

“Da una parte screzi e polemiche pubbliche a non finire e dall’altra sistematica occupazione di responsabilità parlamentari come accaduto anche in queste in queste ore per le commissioni speciali. Non c’è stato spazio per un confronto che rendesse possibile una nostra corresponsabilità in questi incarichi importanti”

“Quindi finiscano per il bene del Paese tatticismi, personalismi e litigi e le forze che hanno prevalso il 4 marzo ci dicano chiaramente se sono nelle condizioni di formare un governo all’altezza della situazione. Questo è il punto che va sciolto ed è un punto di responsabilità politica”, ha sottolinea il reggente dem.

– “Non possiamo non esprimere la nostra preoccupazione per una vicenda delicata come la crisi siriana” e “per certe reazioni a quella vicenda che alcune forze che hanno prevalso il 4 di marzo hanno espresso in queste ore”. Lo ha detto Maurizio Martina al termine delle consultazioni con la delegazione Pd al Quirinale. “Se qualcuno intende cambiare il quadro delle alleanze internazionali che l’Italia ha sempre avuto deve dirlo chiaro -ha aggiunto il reggente del Pd-. Noi rimaniamo saldamente nel quadro delle scelte che l’intera Europa deve compiere, saldamente nel quadro delle alleanze e della cooperazione internazionale che l’Italia ha sempre confermato nelle sue scelte”.