Sanità, Policlinico Federico II unico in Italia senza pronto soccorso.

”Il Policlinico Federico II diventerà famoso perché, unico in Italia, senza pronto soccorso. E’ un triste primato. E’ necessario che la politica faccia i passi necessari per la sua realizzazione”.

Lo afferma Teresa Rea, presidente Opi Napoli, rispetto alla situazione di stallo relativa alla realizzazione del pronto soccorso nel Policlinico federiciano e alla luce della prossima apertura del pronto soccorso presso il Policlinico dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Luigi Vanvitelli’.

”Tutte le attività sanitarie dalla formazione di medici e infermieri fino alla cura e all’assistenza hanno un solo obiettivo: la salvaguardia del benessere psicofisico del cittadino – sottolinea Rea – e pertanto è facile considerare non solo utile ma indispensabile l’apertura del pronto soccorso presso i due Policlinici universitari anche per evitare il ripetersi del ricorso alle barelle presso l’area dell’emergenza dell’ospedale Cardarelli, scenario che denuncia la grave carenza dei servizi d’emergenza nell’area urbana di Napoli e che costituisce un contesto in cui medici e infermieri sono sottoposti a carichi di lavoro insopportabili”.

I  numeri dicono che in Campania si registrano anche 18 assistiti per ciascun professionista in contrapposizione a quanto sostenuto dalle evidenze scientifiche che raccomandano massimo 6 pazienti per ciascun infermiere.

”Oltre questi numeri – denuncia Rea – la qualità assistenziale scema e pertanto dotare il Policlinico federiciano del servizio di emergenza urgenza è una questione di civiltà, di qualità assistenziale e di attenzione verso i cittadini”.

La presidente degli oltre 22mila infermieri di Napoli ricorda che ”per anni il Policlinico della Federico II è stato aspramente criticato perché sprovvisto del servizio d’emergenza urgenza mentre ora proprio i vertici dell’Ateneo premono e il Consiglio della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II ha già deliberato rispetto alla necessità dell’attivazione del pronto soccorso per rispondere alle esigenze di formazione indispensabili per la sostenibilità dei corsi di laurea e per le Scuole di specializzazione”.

”Noi infermieri – dice Rea – sosterremo fino in fondo questa posizione perché una formazione di alto profilo è dirimente per la qualità delle cure e dell’assistenza sanitaria. E’ necessario formare i futuri professionisti della salute avendo nello zaino un importante bagaglio di pratica nei reparti di emergenza urgenza e la pandemia ci ha insegnato ancora una volta che tutti i professionisti della sanità devono essere preparati ad affrontare l’emergenza e che le strutture di ricovero avranno senso se sapranno rispondere all’emergenza con una dotazione organica adeguata”.

Nell’evidenziare che la Regione Campania ”ha già riservato i fondi nell’ambito dell’emergenza Covid-19”, Rea conclude affermando che ”non è possibile concepire per gli anni a venire un Policlinico universitario senza pronto soccorso. In questa partita è in gioco la formazione dei futuri medici, dei futuri infermieri e dei futuri professionisti della sanità”. (ANSA).