Mare Mater O, da venerdì 25 alla Sala Assoli.

Dal 25 gennaio (con repliche fino al 27 e dal 1° al 3 febbraio) va in scena nella Sala Assoli di Napoli, nell’ambito della Stagione 2018/2019 di Casa del Contemporaneo, MARE MATER O della esemplare storia della Nave Asilo Caracciolo e della sua capitana, la signora Giulia Civita Franceschi.

Un progetto di Fabio Cocifoglia, realizzato insieme con Alfonso Postiglione, con la collaborazione alla drammaturgia di Antonio Marfella. In scena Manuela Mandracchia, Luca Iervolino, Giampiero Schiano, produzione Casa del Contemporaneo.

Negli anni tra il 1913 e il 1928, Napoli fu al centro dell’interesse pedagogico internazionale per un esperimento educativo straordinario, che si realizzò sulla Nave-Asilo “Caracciolo”, una piro-corvetta in disuso, donata dalla Marina Militare. A dirigere la “Caracciolo” fu chiamata Giulia Civita Franceschi (1870-1957), che in 15 anni di attività raccolse nei vicoli di Napoli oltre 750 ragazzi, sottraendoli a una condizione di abbandono e delinquenza e indirizzandoli ai mestieri del mare.

Il suo metodo – apprezzato da Maria Montessori – poneva al centro i valori della dignità legata al lavoro, della solidarietà e degli affetti. La “Caracciolo” fu infatti una “comunità”, in cui ogni fanciullo, rispettato nei propri bisogni e valorizzato nelle proprie tendenze, veniva “aiutato individualmente a migliorarsi e a svilupparsi in modo armonico”.

Nel 1928, Giulia Civita Franceschi fu allontanata dal fascismo che, nel suo intento anti-democratico e totalitario, volle inserire questo istituto educativo nell’Opera Nazionale Balilla, interrompendone la peculiare funzione.

“Mare Mater” racconta la sua storia, attraverso un percorso artistico e creativo che va oltre la performance teatrale. Ogni rappresentazione vede la presenza di un coro di giovani del territorio.