Solo attraverso la cultura e la cooperazione è possibile tutelare e rilanciare il comparto agroalimentare della Campania! Questa è la sintesi del convegno sulle agromafie tenutosi presso al sede comunale di Ottaviano.
Il convegno ha assunto la forma di “laboratorio” dove si sono alternate sia le istituzioni gli esperti oltre che rappresentanti delle forze di polizia preposte alla controllo e presidio del territorio.
Una voce comune che ha condannato la strisciante illegalità che attraversa i territori, Imprenditori, distributori ma anche singoli cittadini che con la convinzione di poter avere un facile guadagno stressato il comparto agroalimentare, vera ricchezza della Campania Felix.
È necessario scardinare il vecchio sistema, che ha usato in modo indiscriminato il territorio sia vesuviano che della terra di lavoro. Solo negli ultimi 5 anni con il caso “terra dei fuochi” la comunità si è ribellata, sia perché ha capito della nocività delle azioni criminose, sia perché l’agroalimentare fino ad allora prodotto di punta dell’area è diventato oggetto dello scandalo. Questo quanto affermato da Vincenzo Pepe che ha continuato che solo attraverso la cultura e a tutela delle tradizioni è possibile sconfiggere le illegalità, anche perché continua Pepe lo si deve alle nuove generazioni e a quanti hanno lottato per riportare la legalità sul territorio campano, uno fra tanti Federico Bisceglia.
Dello stesso avviso Biago Simonetti che ha affermato che è Solo con una nuova policy che veda coinvolti tutti gli attori sociali sarà possibile creare limitare se non distruggere tale fenomeno. Per combattere tale fenomeno è necessario conoscerlo studiarlo, e divulgarne le proporzioni. Compito di chi invece svolge la duplice funzione di amministratore e formatore è quello di analizzare il fenomeno, studiarne l’andamento e soprattutto proporre soluzioni. Alle dichiarazioni di Simonetti si sono aggiunte quelle del sindaco Luca Capasso che ha concluso affermando Ottviano e il Vesusio sono luoghi di eccellenze agro-alimentari, di prodotti di alto livello che vanno tutelati e salvaguardati, oltre che valorizzati a dovere, senza fare sconti a nessuno.
Necessario quindi arginare il fenomeno senza fare allarmismi, come affermato dal Colonnello Marciano, le risultanze delle indagini pubblicate sulla Gazzetta ufficiale del 9 marzo 2015, constatano come le produzioni e i suoli sono risultate non gravi come proclamato nei mesi scorsi, ma ha continuato affermando che è necessario che sia stessa la collettività a farsi tutore delle eccellenze, il contrasto e la repressione devono essere infatti affiancate dalla presa di coscienza che la illegalità .
Dello stesso avviso onle Mocerino che ha anche annunciato nuove d interessanti azioni a tutela dei prodotti campani, Patria della Dieta mediterranea.
Sulla necessità di una maggiore tutela del Made in Italy ha argomentato Paolo Russo, affermando come la politica debba operare maggiormente a tutela delle norme che poi vengono recepite in modo distorte dalla UE. Per Russo Il risvolto della medaglia delle nostre eccellenze agroalimentari e’ la contraffazione: più ė alta la reputazione dei nostri prodotti sui mercati nazionali ed internazionali e più aumenta l’assedio criminale che non solo rappresenta un attentato alla salute ed alla tasca dei consumatori ma ė anche una minaccia per i tanti produttori onesti che fanno della qualità il credo aziendale. Cosa fare? Di certo la soluzione non è rappresentata dall’introduzione di un segno distintivo che tra l’altro deprimerebbe gli investimenti sulla qualità fatti dalle aziende agricole italiane nel sistema dei prodotti a marchio già esistenti e tutelati dall’Europa. Piuttosto occorrerà inasprire il fronte della lotta agli agrofurbi con azioni e provvedimenti che tutelino le imprese italiane dalla concorrenza sleale e le tavole da veleni e plagi.
Dei diversi plagi e delle contraffazioni che vedono oggetto il made in Italy ne ha parlato Raimondo, mostrando ai presenti casi di mozzarella made in italy prodotta in Canada, o parmigiano venduto a scaglie, sottolineano il pericolo delle illegalità sul web.
Della tutela del Made in Italy ne ha parato anche Giuseppe Marotta che ha evidenziano come il vero problema sia legato all’origine del prodotto, lanciando anche la sfida di uno studio su quante imprese italiane sono ancora made in e quante invece sono state acquistate da multinazionali, per verificare il vero Made in da quello contraffatto o similare
Di Vuolo ha reso noto della creazione di un nuovo laboratorio, il primo del mondo che si occuperà dell’ NHACCP finalizzato alla caratterizzazione e certificazione dei prodotti agroalimentari lungo tutta la filiera di riferimento, per identificare nuovi servizi e prodotti che contribuiscano alla soluzione di problematiche del settore agroalimentare, che consentirà di evitare numerose frodi nella produzione di molti generi alimentari.
Molto interessanti anche gli spunti dei rappresentati degli ordini Francesco Urraro e , Emilio Ciccarelli e di Domenico Cosimato, che hanno illustrato la rilevanza che gli ordini hanno per il contrasto ai fenomeni delittuosi
Ma quando si parla di agromafia si deve far riferimento anche ad altre azioni delittuose quali il caporalato, l’interramento dei rifiuti tossici, dell’uso indiscriminato del suolo.
Ed è proprio su questo tema che si è soffermato Carmine Nardone, evidenziando la difficoltà dell’uso del suolo e il cibo. Evidenziando come le ne dei sistemi produttivi, come necessaria è l’esigenza di riammodernamento strutturale delle modalità di produzione del cibo. Una maggiore sostenibilità non può essere raggiunta prescindendo da una rivisitazione del ‘ciclo’, quel meccanismo straordinario della materia organica che si distrugge nella respirazione e si rigenera nella fotosintesi. Gli spunti fondamentali di riflessione devono orine tardi verso le energie rinnovabili per le nuove agricolture alla riduzione del consumo di combustibili fossili per la produzione di energia alimentare, al contenimento delle emissioni di CO2, alle nuove forme di tutela del suolo agrario e delle risorse idriche, al contrasto ai processi di desertificazione e all’erosione di risorse naturali non riproducibili (biodiversità animale e vegetale, paesaggi rurali ecc.)
Momento conclusivo dell’incontro è stata la presentazione, da parte dell’assessore Perna del libro di Piero Parisi, il cuoco contadino, che gira il mondo per valorizzare le eccellenze del territorio Camapano anche attraverso il suo libro che parla della sua storia e della sua famiglia.