Catturata "onda chimica", esperimento realizzato anche dall'Università di Napoli Federico II

Per la prima volta è stata osservata la cosiddetta `onda chimica´ che si forma quando una miscela è soggetta a un cambiamento di temperatura.

Il fenomeno, `catturato´ grazie a una ricerca condotta fra Italia e Belgio, permette di comprendere meglio molti dei processi all’origine dei cambiamenti climatici, come l’alterazione delle circolazioni oceaniche.

Il risultato, ottenuto da studenti e ricercatori di Ingegneria aerospaziale dell’università Federico II di Napoli (UniNa) e della Libera università di Bruxelles (Ulb), è stato presentato oggi a Capua, presso il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (Cira).

Chiamato Chemical Wave In Soret effect (Cwis), l’esperimento è stato condotto nell’ambito del programma Rexus (Rocket Experiments for University Students) organizzato dalle agenzie spaziali svedese Snsb e tedesca Dlr in collaborazione con l’agenzia spaziale europea (Esa) e da EuroLaunch, cooperazione fra Dlr e il centro di ricerche spaziali svedese Esrange.

Lanciato da Kiruna (Svezia), nel maggio scorso, l’esperimento ha permesso per la prima volta di osservare il fenomeno e di studiarlo in un ambiente in cui la gravità non altera i risultati. Molte, secondo i ricercatori, sono le applicazioni che potrebbero derivare da una maggiore comprensione dell’effetto: si potrebbe aumentare la resa nell’estrazione del petrolio, controllare in modo più accurato la composizione dei farmaci e la realizzazione delle leghe. Non solo, diventa possibile chiarire anche come il riscaldamento climatico altera le correnti oceaniche: l’acqua degli oceani è una soluzione salina e il sole, riscaldandola, crea una differenza di temperatura che modifica la circolazione delle correnti.

«Il risultato ottenuto da questi ragazzi rende orgoglioso tutto il mondo aerospaziale campano, confermando la tradizionale vocazione della nostra Regione in questo settore. Questi brillanti studenti rappresentano un’eccellenza che va sostenuta e valorizzata per aiutarla a consolidarsi» ha osservato Luigi Carrino presidente del Cira e del Distretto Aerospaziale della Campania. All’evento, fra gli altri, era presente anche Raffaele Savino, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale della Federico II. Il gruppo è costituito da: Wassilis Tzevelecos (Ulb e UniNa), Santolo Manzone, Antonio Pugliese, Luigi De Filippis, Bruno Alfano, Fabrizio Mancino, Valerio Cestrone della Federico II e da William Runge e Olivier Desenfans dell’Ulb.

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