Istat, al Sud aumentano gli occupati e diminuiscono gli scoraggiati.

Inaugurazione della quindicesima edizione 'IoLavoro'Nel secondo trimestre del 2015 si è andato consolidando il moderato recupero dell’attività economica, con una crescita congiunturale del Pil dello 0,3%.

La crescita è stata accompagnata da un miglioramento degli andamenti del mercato del lavoro sia in termini congiunturali sia su base annua: sono infatti aumentati l’input di lavoro impiegato, l’occupazione e, in misura modesta, nella prima parte dell’anno è tornata a crescere anche la produttività. Il recupero dell’occupazione è proseguito anche a luglio, con una crescita annua dell’1,1% (+235 mila unità) e dello 0,3% nel periodo maggio-luglio, al netto della stagionalità.

Dal punto di vista settoriale, nel secondo trimestre sono stati significativi il recupero congiunturale dell’occupazione nei comparti dei servizi più legati alla dinamica della domanda interna, nonchè i segnali positivi anche nelle costruzioni.

Nell’insieme dell’economia l’aumento dell’occupazione ha riguardato prevalentemente i lavoratori dipendenti, a tempo sia indeterminato sia determinato, e interessa con particolare intensità anche il Mezzogiorno, particolarmente colpito dalla crisi in questi anni.

Dal lato delle imprese, il maggiore utilizzo del lavoro è la sintesi di una crescita sia delle posizioni lavorative sia dell’intensità di utilizzo del lavoro: le ore lavorate pro capite hanno registrato un netto incremento mentre si è decisamente ridotto il ricorso alla cassa integrazione. Segnali sulle prospettive della domanda provengono dall’intenso ricorso alle posizioni lavorative in somministrazione e da quella, lieve, dei posti vacanti su base annua. Sul versante delle retribuzioni, l’aumento tendenziale delle retribuzioni di fatto è risultato ampiamente superiore all’inflazione: prosegue dunque il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni al lordo delle imposte.

Nel secondo trimestre l’Istat registra un “miglioramento” sul mercato del lavoro, dove torna positiva anche la produttività. Soprattutto, rileva, rispetto all’anno precedente diminuiscono gli scoraggiati (-114 mila).

Una discesa che si fa sentire soprattutto nel Mezzogiorno, dove aumenta con “particolare intensità” anche l’occupazione. In un anno le persone a lavoro sono infatti salite di 120 mila unità.

Se si guarda però alla disoccupazione restano, anzi si allargano, i divari con il Nord.