La Sirenide di Paolo Regio, il Dante napoletano, presentata all’Orientale venerdì 29.

previewVenerdì 29 maggio alle 16.00 presso la sede dell’Orientale di Palazzo du Mesnil (via Chiatamone 62), si terrà la presentazione della prima edizione assoluta del libro “Sirenide” di Paolo Regio (Orientale University Press), a cura di Anna Cerbo, docente di Letteratura italiana.

Paolo Regio, nato a Napoli nel 1541, umanista, teologo, poeta e vescovo di Vico Equense dal 1583 al 1607, scrisse “Sirenide”, poema spirituale in italiano aulico del ‘500 a imitazione della “Divina Commedia”, raccontando il viaggio di Sireno nell’aldilà, dall’Inferno al Paradiso. Si può definire una riscrittura del poema dantesco nell’età della Controriforma. Composto di quattro libri, in ottave, il testo è accompagnato da un monumentale (1000 pp.) autocommento in cui Regio discute sui vizi e sulle virtù, sul peccato, sul libero arbitrio e sulla salvezza. Vi si affrontano problematiche come la dannazione, la confessione sacramentale, l’espiazione e la beatitudine; e ancora la struttura dell’inferno, il Limbo, il Purgatorio e la sua collocazione.

Nella “Sirenide”sono suggestive le descrizioni di Vico Equense e di Sorrento, la terra delle Sirene, impregnate di memorie letterarie e di delicata sensibilità per la natura.

Cupo e inquietante è invece il quadro storico, politico e sociale di Napoli fra Cinque e Seicento. Se la “Sirenide”interessa e appassiona per i molteplici riferimenti alla cultura napoletana coeva,  incuriosisce per i riferimenti ai fatti di cronaca locale e per i richiami non espliciti ai personaggi storici che Sireno/Regio incontra nell’Inferno e di cui tace il nome, opponendosi dichiaratamente a Dante. Nella “Sirenide”, che è un poema spirituale, storico, allegorico e profetico, si avverte il rigore di un Pastore controriformista e l’inquietudine propria del tempo.

La pubblicazione della Sirenide riporta alla luce, da un manoscritto custodito presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, una testimonianza importante non solo di Paolo Regio ma della cultura napoletana a fine Cinquecento.

La pubblicazione della Sirenide, curata da Anna Cerbo, offre alla comunità degli studiosi una cellula vita della cultura napoletana tardorinascimentale e apre il dibattito su un autore che ha tanto segnato la cultura napoletana negli anni della Controriforma.