Alternanza scuola lavoro al Pagano-Bernini: nessuna connessione coi programmi di studio, viaggi d’istruzione contati come alternanza e cineforum a pagamento.

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dall’Unione degli Studenti Napoli riceviamo e pubblichiamo
Sono circa una decina le classi del linguistico coinvolte nel percorso di alternanza scuola-lavoro al Teatro San Carlo di Napoli, queste le dichiarazioni di alcune studentesse che frequentano il percorso in questione:
Che alternanza facciamo? Orari improponibili e nessuna connessione con i programmi di studiodichiara una studentessa del linguistico, che per sua tutela, essendo il percorso ancora in corso, decidiamo di tenere in anonimoFacciamo alternanza in orari variabili al Teatro San Carlo di Napoli, durante la giornata facciamo un’ora e mezza di “balletti” e di canto e un’altra ora e mezza circa in cui assistiamo alle prove d’insieme: spesso e volentieri non facciamo proprio niente e perdiamo tempo. Facciamo un’alternanza che non ha nulla a che vedere con il nostro percorso di studi e come se ciò non bastasse siamo costretti a farlo, le assenze non sono minimamente tollerate.
Sono pendolaredichiara una studentessa del linguistico – da casa mia fino a scuola con i mezzi ci metto esattamente un’ora. Entriamo a scuola alle 8, usciamo alle 14, solitamente capita che già alle 14:30 dobbiamo iniziare subito con l’alternanza e finiamo a seconda dell’orario stabilito dal calendario, mentre aspetto il pullman si fa sera. e torno a casa, se tutto va bene, non prima delle 20. L’altro giorno abbiamo finito di fare alternanza alle 21, per fortuna ho un’amica che mi ha ospitata, non c’erano più pullman per tornare a casa. Con i tutor non c’è dialogo, ho chiesto di uscire prima per prendere l’ultimo pullman ma mi è stato negato. Non ho tempo per dedicarmi a ciò che mi piacerebbe fare, alle mie passioni, allo studio, tutto perchè siamo obbligate a perdere tempo per un percorso che ci è stato imposto.
Come se ciò non bastasse il costo del cibo e dei trasporti sono totalmente a carico degli studenti.
Eppure l’anno scorso al Pagano ci sono stati dei percorsi di alternanza scuola-lavoro davvero formativi e con una piena inerenza con il programma di studio, ma l’alternanza scuola-lavoro al Pagano, purtroppo, non è solo questo: qualsiasi cosa si faccia viene contata come alternanza scuola-lavoro. Le ore di Cineforum che svolgiamo al Cinema Filangieri vengono contate come ore di “alternanza” e tra l’altro per lo svolgimento del Cineforum (che non è obbligatorio) ogni studente che ha scelto di partecipare ha pagato 15 € per la proiezione di 4 film nel corso dell’anno, tutti soldi che vanno direttamente nelle casse del Cinema in questione. Se non “vuoi” partecipare al cineforum devi obbligatoriamente recuperare le ore di alternanza che non hai svolto. Come? Con i viaggi d’istruzione.
Ebbene si, i viaggi d’istruzione vengono valutati come i percorsi di alternanza scuola-lavoro. Questo significa che se hai 600/800 euro per andare in gita a Barcellona (tanto per fare un esempio) hai certificate le ore di alternanza scuola-lavoro, se invece non disponi della somma di denaro necessaria per partecipare al viaggio sei costretto a scegliere altri percorsi di alternanza, spesso in orario extra-scolastico.
Come dimostra anche la nostra inchiesta regionale sull’alternanza scuola-lavoro (per leggerla -> https://goo.gl/GBoiYd; Per la video inchiesta -> https://goo.gl/FaFGQ3) vediamo come questo modello di alternanza scuola-lavoro fomenti le diseguaglianze e confermi come la scuola pubblica e l’accesso alla formazione stiano diventando sempre di più un lusso per pochi. Siamo stanchi di vivere in scuole sempre più chiuse alle esigenze delle studentesse e degli studenti, siamo stanchi di non poter decidere nelle nostre scuole e di esser considerati come l’ultimo anello della catena. Ora basta! Come abbiamo già fatto il 13 Ottobre, torneremo nelle piazze a far valere i nostri diritti continuando a scioperare finchè non passeranno le nostre rivendicazioni! Con l’approvazione nelle scuole dello “Statuto delle Studentesse e degli Studenti in Alternanza”, strumento fondamentale per imporre una serie di diritti e di tutele che non sono state incluse nella regolamentazione dell’alternanza, in controtendenza alla “carta dei doveri” del ministero che di diritti e di tutele non parla per niente, vogliamo decidere noi i percorsi di alternanza, scrivendoli, attuandoli e proponendoli, facendo in modo che questi siano inerenti al percorso formativo. Vogliamo che l’alternanza sia gratuita e accessibile a tutti, contro il paradosso dell’obbligatorietà e dei costi “a carico dello studente” e quelli per accedere ai percorsi più “in” di alternanza. Vogliamo valutare questi percorsi, e vogliamo che nessuna studentessa e nessun studente possa essere allontanato da questi percorsi con motivazioni che riguardano l’espressione di idee e libere opinioni. Infine, vogliamo imporre un codice etico alle aziende: non vogliamo formarci da chi non certifica la propria estraneità a legami con la criminalità organizzata, da responsabilità rispetto all’inquinamento del territorio, da chi non effettua la formazione permanente ai lavoratori (come possono fare formazione agli studenti se non la fanno ai lavoratori?) e da chi ha un basso numero di contratto a tempo determinato. Queste sono condizioni minime necessarie per rendere realmente formative le esperienze di alternanza.
Torneremo nelle piazze il 17 Novembre con gli “Stati generali dello sfruttamento” e il 24 Novembre con una mobilitazione nazionale in cui rimettere al centro i nostri bisogni e un’idea di paese e di futuro per tutte e tutti.
E’ il nostro tempo! Arrevutammece!
Leggi l’appello, scendi in piazza il 24 novembre! -> https://goo.gl/mdaiDQ

 

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