Pasta, Di Martino acquisisce Grandi Pastai Italiani S.p.A.

Il Pastificio Di Martino Gaetano e F.lli S.p.A. acquisisce una quota pari al 67% del capitale di Grandi Pastai Italiani, inserendosi, grazie a un fatturato annuo di 150 milioni di euro, tra i primi player nazionali nel campo della produzione della pasta. L’operazione è stata conclusa con Tavola Emiliana, società partecipata da Par.Co S.p.A. che ne detiene il controllo. Lo scorso 2 maggio, infatti, a Reggio Emilia, il Pastificio Di Martino ha sottoscritto un aumento di capitale sociale di 7 milioni di euro, acquisendo così una partecipazione di controllo pari al 66,67% in Grandi Pastai Italiani S.p.A.

Si arricchisce, dunque, l’offerta del Pastificio Di Martino, storico produttore gragnanese di pasta secca che tre anni fa aveva acquisito anche il Pastificio Antonio Amato. Ai siti produttivi di pasta secca di Gragnano, Pastorano e Salerno, quindi, si aggiungono ora gli stabilimenti di Correggio e San Martino in Rio – Reggio Emilia – 20.000 mq dedicati alla produzione di gnocchi tradizionali, chicche, gnocchi ripieni e gnocchi surgelati; lo stabilimento di Sesto e Uniti – Cremona – 30.000 mq, in cui le lavorazioni avvengono su linee dedicate alle paste fresche ripiene, alle paste ripiene surgelate.

Le 15 differenti linee complessive consentono di produrre e confezionare una gamma di oltre 150 referenze di gnocchi e oltre 50 referenze di paste ripiene per un totale di diverse centinaia di marchi e una produzione complessiva di oltre 1 milione e 800 mila porzioni di pasta fresca al giorno e la capacità per raddoppiarli. “Non era mai successo – spiega Giuseppe di Martino, amministratore delegato del Pastificio Di Martino – che un’azienda di pasta secca acquisisse una di pasta fresca; a farlo è un’azienda del Sud, che si afferma nella patria del tortellino alla patria della pasta fresca.

Da Gragnano, la città della pasta, alla patria della pasta fresca; affrontiamo questa nuova sfida, con la passione di sempre. Una tradizione che continua, di pastaio in pastaio, che porterà la nostra azienda a un fatturato di 250 milioni di euro in 3 anni, diffondendo le due più famose tradizioni gastronomiche del Belpaese anche all’estero. Portando a 7 il numero degli stabilimenti produttivi del gruppo, in 3 regioni italiane (Campania, Emilia-Romagna e Lombardia), il gruppo non solo aumenta la propria capacità produttiva ma ne differenzia l’offerta”.