Spesometro, commercialisti: caos aumentato. Rete Imprese chiede ulteriore proroga al 18.

da Il Giornale delle Partite IVA

Lo slittamento del termine per la  presentazione dei documenti dello spesometro al 5 ottobre ”è la  proroga che può dare l’agenzia amministrativamente, che è collegata al disservizio del sito”. Lo afferma il direttore dell’Agenzia delle  entrate, Ernesto Maria Ruffini, conversando con i giornalisti.

Sui tempi di sblocco del servizio, che era stato annunciato per oggi  ma che ancora non è pienamente operativo, il direttore spiega che  tornerà in funzione ”appena si riattiva la sicurezza del sistema su  cui” lavora.

Alla domanda dei giornalisti, se ripartirà in giornata,  risponde: ”E’ una domanda a cui non so rispondere”.  

“Lasciare ai singoli uffici dell’Agenzia  delle Entrate la decisione sull’applicabilità o meno delle sanzioni  genererà ulteriore caos nella già travagliata vicenda dello  spesometro”. E’ quanto affermano i due consiglieri nazionale dei  commercialisti delegati alla fiscalità, Gilberto Gelosa e Maurizio  Postal, commentando le indicazioni contenute nella nota diramata ieri  sera, con la quale le Entrate hanno comunicato lo slittamento al 5  ottobre dei termini per l’adempimento. Rinvio che il Consiglio  nazionale aveva giudicato “assolutamente insufficiente”.        “Prendiamo atto delle motivazioni che hanno indotto al comunicato  diffuso ieri dall’Agenzia delle Entrate – affermano Gelosa e Postal –  ma siamo convinti che lasciare ai singoli Uffici della Agenzia la  valutazione di merito sulla non applicazione delle sanzioni per meri  errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dalla originaria scadenza, può  essere solo foriero di ulteriori criticità derivanti dalle disparità  di trattamento che si potranno originare su base locale”.     

Per questo motivo, concludono, “ribadiamo l’assoluta ed urgente  necessità di un provvedimento normativo da parte del Governo che  rivisiti l’Istituto a partire dal termine di scadenza da prorogare  ulteriormente, per arrivare alla totale disapplicazione delle sanzioni relativamente a questo primo invio e conseguentemente alla possibile  correzione di errori o ritardi”.

“Siamo al paradosso. Mentre in Gazzetta  Ufficiale veniva pubblicato il DPCM con il termine del primo invio  dello spesometro spostato al 28 settembre, ieri, quasi in  contemporanea, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato un’ulteriore  proroga al 5 ottobre 2017”. Lo segnala Rete Imprese Italia, che “pur  apprezzando l’importante presa di posizione dell’Agenzia, ritiene  insufficiente l’intervento e chiede uno slittamento fino al 18  ottobre, con una proroga di almeno 20 giorni dalla scadenza del 28  settembre, in considerazione delle difficoltà incontrate dalle imprese e dagli operatori sia nella gestione dei nuovi flussi che degli scarti di forniture”.

“Non si può, infatti, ignorare che si tratta del primo invio di una  così imponente mole di dati richiesti alle imprese, – sostiene –  spesso con chiarimenti insufficienti o giunti all’ultimo momento e con modalità di trasmissione che appaiono non adeguate a supportare un  tale flusso di informazioni. E’, dunque, necessaria una revisione  complessiva del sistema di trasmissione dei dati”.

A questo punto per RETE Imprese Italia “è indispensabile un intervento del Governo e del Parlamento per garantire un’adeguata proroga e per  prevedere, con norma, la non punibilità degli errori commessi per i  primi invii di dati fatture e liquidazioni IVA, così come per far  ritornare a cadenza annuale l’adempimento”.