Il folk immaginario del trio Širom conclude “Epifonie” in Sala Assoli lunedì 8.

La rassegna Epifonie giunge all’epilogo: lunedì 8 maggio alle 21.30 𝗪𝗮𝗸𝗲𝘂𝗽𝗮𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮𝗺 e 𝗖𝗮𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼𝗿𝗮𝗻𝗲𝗼 presentano il terzo e ultimo appuntamento di Epifonie – I suoni, l’incanto – il ciclo di concerti a cura di Marco Stangherlin. Sullo storico palco dei Quartieri Spagnoli si esibiranno i Š𝗶𝗿𝗼𝗺, trio sloveno composto dai polistrumentisti Ana Kravanja, Iztok Koren e Samo Kutin. L’ensemble suona una varietà di strumenti che va dal violino e la viola al balafon all’ocarina, passando per ribab, daf, mizmar e altri oggetti musicali inconsueti e raramente usati nel panorama rock e pop.

Iztok Koren, Samo Kutin e Ana Kravanja suonano un folk “immaginario” e “proveniente da un universo parallelo” come amano dire loro stessi; o un “folk che sembra folk ma non lo è”, come ha scritto qualcun altro. D’altronde è già detto tutto nel loro nome: in sloveno širom significa “andare lontano” e “dappertutto” e questa ampiezza semantica rende bene l’idea di una musica in movimento, capace di cogliere e intrecciare modi e influenze eterogenee, riportando la molteplicità a sintesi. Nel repertorio del trio – il cui primo album risale al 2015 – trova espressione un corpo sonoro vastissimo che non solo attinge alla tradizione (viola, ocarina, mizmar, ribab, daf, balafon, guembri, banjo, ghironda, liuto, tambura brač, carillon) ma si avvale anche di oggetti autocostruiti. A dispetto di tale ricchezza strumentale, il sound rimane minimalista e ha un che di sciamanico, muovendosi nella dialettica tra oscurità e luce, mistero e rivelazione. Le loro performance sono magnetiche e coinvolgono gli ascoltatori in un’esperienza rituale, potente e immersiva.

Il loro ultimo disco, “The liquified throne of simplicity”, uscito nel 2022 per Tak:til / Glitterbeat, è finito in tantissime playlist di addetti ai lavori. Il loro concerto al prestigioso Le Guess Who?, lo scorso novembre, è stato uno degli highlights del festival (ne vedete uno stralcio qui).

L’ultimo concerto della rassegna è quello che forse più di tutti ne incarna il senso e le intenzioni: proporre musiche avventurose provenienti da varie parti del mondo, intraprendere un viaggio nel suono e nella sua capacità di trasformarsi e trasformare, di aprire finestre sul possibile e di farci spostare altrove pur rimanendo fermi. Esattamente quello che succede in un concerto dei Širom.

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