De Luca: respinto attacco hacker a Regione. Costabile: (IISFA): è urgenza nazionale

“Noi dobbiamo essere consapevoli sempre di più che, oggi, anche i sistemi produttivi devono camminare insieme con i sistemi di tutela delle produzioni. L’esposizione di un mondo produttivo digitalizzato ad attacchi informatici è dietro l’angolo. Tanto per dirvi l’ultima, questo fine settimana il sistema informatico della Regione Campania ha subito un attacco informatico che abbiamo governato, essendoci preparati per tempo”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo al 109esimo congresso della Società Italiana di Fisica in corso di svolgimento all’Università di Salerno.

“Devo dirvi anche – ha aggiunto – che abbiamo voluto realizzare un sistema informatico gemello nel campus dell’Università di Salerno a protezione del sistema informatico della Regione Campania. Per essere pronti a qualunque evenienza a non perdere i dati e a non farci bruciare le nostre conoscenze. Quindi, proprio qui, stiamo realizzando fisicamente un luogo nel quale accogliere un sistema informatico gemello del sistema informatico della Regione Campania”.

“L’attacco hacker subìto dal sistema informatico della Regione Campania dimostra quanto possa essere vulnerabile la nostra rete digitale e conferma la necessità e l’urgenza di definire una misurazione tecnica più oggettiva sullo stato di salute della “rete nazionale”.

Lo afferma Gerardo Costabile, Presidente di IISFA (Associazione Italiana Digital Forensics) e CEO DeepCyber (Gruppo Maggioli), in merito all’attacco hacker subìto dal sistema informatico della Regione Campania. “Un check up nazionale – aggiunge – con l’obiettivo di “disegnare una mappa” dello stato di salute cyber del sistema Paese, anche di tipo geografico-territoriale”.

Secondo Costabile “occorre, poi, anche migliorare le competenze cibernetiche da affiancare al rinnovamento tecnologico. Formare nuove professionalità in ambito informatico per far fronte alle incursioni di attaccanti spregiudicati e che operano con tecniche molto sofisticate per destabilizzare non solo i sistemi digitali delle grandi infrastrutture e delle singole aziende, ma anche gli Stati. Sono urgenti, inoltre, nuove certificazioni di sicurezza”.

“È opportuno promuovere una maggiore consapevolezza collettiva sul tema della cybersecurity, che includa quei gruppi che per condizione sociale, culturale o anagrafica, oltre a essere più a rischio di digital divide, rappresentano le componenti più deboli dell’ecosistema digitale” conclude.