Studenti di una scuola media applaudono alla scena dell’omicidio di Giancarlo Siani alla proiezione di Fortapasc, il Ministro annuncia inchiesta.

Nei giorni scorsi alcuni studenti di una scuola del Vomero, durante la proiezione del film Fortapasc, hanno applaudito alla scena dell’omicidio del giornalista Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel 1985.

Paolo Siani, fratello di Giancarlo, ha scritto sui social: “Alla morte non si applaude, mai, per nessuno. Questo dovrebbe far parte dell’animo umano. Davanti alla morte si resta in silenzio, questo non va neppure spiegato. Ma se invece accade, se alcuni ragazzi, pochi, molto giovani, di una scuola che si sta impegnando per far crescere in loro il senso della legalità e della giustizia, applaudono alla morte violenta e quindi scelgono di stare dalla parte di chi spara, c’è bisogno che noi tutti, ci si interroghi sul perché. Adesso, subito, prima che sia troppo tardi. Non possiamo far finta di nulla, dobbiamo intervenire, spiegare, raccontare, e lo dobbiamo fare con più forza, più veemenza, più coraggio, più passione, tutti. Perché ci riguarda tutti. La sensibilizzazione contro le mafie e la violenza non è mai abbastanza, non possiamo arrenderci, neanche per un attimo. Io non mi arrendo. Noi non ci arrendiamo».

La gravità del gesto di applaudire all’efferato assassinio camorristico del giornalista Giancarlo Siani, come è avvenuto a Napoli durante la proiezione del film Fortapasc da parte di alcuni studenti, mi sconcerta e mi preoccupa. Oggi stesso intendo quindi agire per fare piena luce sull’accaduto”. Così su Facebook il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. ”La scuola è e deve essere il primo presidio di legalità, è e deve essere una comunità, per definizione, antitetica a qualsiasi mentalità che rievochi quella mafiosa o addirittura plauda ad essa”, scrive Valditara.

Giancarlo Siani, cronista del quotidiano Il Mattino, fu ucciso dalla camorra a Napoli nel 1985. “Ora Giancarlo rivivrà in questa sala stampa per tanti anni ancora e da qui continuerà a parlare. Lo immagino seduto qui tra questi banchi, come decano dei giornalisti della zona”, ha detto Paolo Siani che ha partecipato questa mattina alla riapertura della sala stampa dedicata a suo fratello. La sala stampa è stata riaperta a Palazzo Farnese, sede del Comune di Castellammare di Stabia, la cui amministrazione è tuttora commissariata.

Paolo Siani, poi, è tornato sull’episodio avvenuto alcuni giorni fa in una scuola di Napoli. “Andremo in quella scuola ad incontrare quei ragazzi, a raccontare loro chi era Giancarlo e quanto sia importante scegliere da che parte stare – ha detto – È necessario continuare a raccontare le mafie dalla parte delle vittime, perché spesso i giovani conoscono i nomi dei boss ma non degli innocenti uccisi. Bisogna capovolgere la prospettiva del racconto: quando è morto Raffaele Cutolo andava letto anche l’elenco delle persone che aveva ucciso”.

Giudico molto grave e da non sottovalutare l’episodio dell’applauso, da parte di alcuni studenti di una scuola media statale di primo grado, con un’età quindi dagli 11 ai 14 anni, scattato quando, nella scena del film Fortapàsh, due sicari uccidono il giornalista Giancarlo Siani, film che stavano visionando presso un cinema del Vomero, quartiere collinare partenopeo. Ho insegnato nelle scuole pubbliche per circa 40 anni e posso confermare che ciò accade perché questi ragazzi vengono condotti nelle sale teatrali e cinematografiche senza che gli insegnanti, anche avvalendosi di esperti, preparino preventivamente e adeguatamente gli studenti rispetto agli spettacoli da visionare. Sarebbe meglio, a questo punto, evitare queste inutili uscite e rimanere in classe a impartire le normali lezioni, come si faceva un tempo con risultati molto più proficui. Sono dell’avviso che si stia esagerando con le cosiddette attività extra scolastiche. Solo al Vomero ogni giorno arrivano decine di pullman privati che scaricano centinaia di studenti, i quali vengono condotti nelle sale teatrali e cinematografiche del territorio a vedere spettacoli dei quali presumibilmente non sanno nulla, e che, proprio per questo, non li arricchiranno affatto, dal punto di vista culturale. L’episodio in questione dovrebbe indurre il ministero dell’istruzione e del merito a rivedere tutta la materia delle attività extra scolastiche, attorno alle quali peraltro ruota un giro d’affari di notevole entità, che dunque fa gola a molti ma che agli studenti, a fronte di tante ore di lezione perse, offre davvero molto poco, se non giornate di svago fuori dalle aule scolastiche.
Così Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, insediato proprio al Vomero.