L’Italia è stata scelta come sede della Conferenza annuale paneuropea di COPE (Children of Prisoners Europe) co-organizzata da Bambinisenzasbarre Onlus membro italiano di Cope e del suo direttivo. La città ospitante è Napoli, in collaborazione e con il patrocinio del Comune.
La firma del Protocollo-Carta dei figli di genitori detenuti** ha reso l’Italia il Paese pilota per l’Europa e il mondo, ed è questa Carta che sarà un aspetto al centro dell’attenzione della Conferenza.
Napoli diventa per un giorno la città mondiale dei diritti dei bambini, di tutti i bambini anche dei bambini con genitori detenuti (in Italia più di 100mila all’anno, oltre 2 milioni in Europa e circa 25 milioni nel mondo).
Interverranno al Maschio Angioino (Sala dei Baroni) i protagonisti del quotidiano lavoro fatto nelle carceri di 20 delegazioni di altrettanti paesi dell’UE: operatori delle organizzazioni non-profit e ONG, direttori delle amministrazioni penitenziarie e delle carceri, garanti dei diritti dell’infanzia e dei detenuti, decisori politici, scienziati, psicoanalisti, filosofi, i media nazionali e internazionali, e anche un protagonista dello storytelling musicale, il cantautore napoletano Maldestro, testimonial di Bambinisenzasbarre.
I media possono pianificare interviste a speaker italiani ed esteri: telefonare al cel. 392-9938-324. Sono a disposizione interpreti inglese-italiano.
La Cartella Stampa conterrà il testo integrale del Protocollo-Carta dei figli di genitori detenuti e i dati dell’ultima Ricerca I bambini e le carceri italiane.
La conferenza verterà su come tutelare il mantenimento della relazione fra figli e genitori detenuti attraverso un approccio di sistema che attivi effetti positivi non solo sui bambini, sui genitori e le loro famiglie ma anche sul sistema penitenziario e giudiziario, sui decisori politici, i media, il territorio, la scuola e la società nel suo insieme.
La conferenza si rivolge a istituzioni, garanti, giuristi, giudici, avvocati, psicologi, sociologi, operatori penitenziari, assistenti sociali, professionisti, esperti, studiosi, studenti, ricercatori e a tutti gli addetti ai lavori perché il tema dei diritti e della vita psicoaffettiva dei figli dei genitori detenuti coinvolge tutti gli attori della società.
L’INCONTRO NEL CARCERE DI SECONDIGLIANO
- Domenica 21 maggio, a compendio dei lavori, dalle 09 alle 12 i giornalisti (che ne facciano richiesta e portando con sé il tesserino ***) insieme alle delegazioni estere potranno accedere al carcere di Secondigliano per approfondire i temi trattati nella conferenza con un incontro diretto con il personale penitenziario e gli operatori dello “Spazio Giallo” creato e gestito da Bambinisenzasbarre.
- *** Per la richiesta: associazione@bambinisenzasbarre.org (tel. 02-711-999; cell. 392-9938-324).
I CONTENUTI DELLA CONFERENZA
La conferenza verrà aperta e presieduta da Mauro Palma, Garante nazionale dei Diritti delle Persone detenute o private della libertà personale, già Presidente del Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e dei trattamenti o pene inumani o degradanti (CPT).
La conferenza è salutata dall’avvocato Elena Coccia, Presidente Osservatorio permanente Centro Storico di Napoli Sito Unesco. La conferenza è divisa in quattro panel.
Il primo panel affronta il tema della necessità d’un approccio olistico al problema che coinvolga tutti i soggetti operanti perché facciano sistema.
Speaker
Lia Sacerdote, analista filosofa, Presidente di Bambinisenzasbarre Onlus
Filomena Albano, Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza
Santi Consolo, Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
Adriana Pangia, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli
Luigi Pagano, Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziari Piemonte, Liguria e Lombardia
Donatella Cerè, Consigliera Nazionale Forense, Roma
Alain Bouregba, psicoanalista, fondatore di COPE Network, Parigi
Luigi Manconi, Presidente Commissione Speciale diritti umani del Senato
Gabriele Frasca, scrittore, poeta, filosofo, Napoli.
Il secondo panel vuole disegnare un percorso concreto per l’adozione in Europa e nel mondo del Protocollo italiano.
** Protocollo-“Carta dei figli di genitori detenuti”, firmato nel 2014, è un documento unico in Europa che impegna il sistema penitenziario a confrontarsi con la presenza quotidiana del bambino in carcere, se pure periodica, e con il peso che la detenzione del proprio genitore comporta.
Il Protocollo rende i bambini che entrano in carcere visibili, tutelando il loro diritto a mantenere un legame affettivo con il genitore detenuto e cercando di superare le barriere legate al pregiudizio e alla discriminazione all’interno della società.
Tra gli aspetti disciplinati dal Protocollo-Carta ci sono le visite all’interno degli istituti, la formazione del personale e l’istituzione di un Tavolo permanente che effettuerà un monitoraggio sull’applicazione del Protocollo avvalendosi anche della rete delle ONG sul territorio.
Un lavoro questo fondamentale perché la Carta sia un reale mezzo di trasformazione. Dalla firma nel 2014 il Protocollo è stato uno strumento centrale per intervenire sulle pratiche, ma tanto resta ancora da fare.
Nel luglio del 2016, il Protocollo-“Carta dei figli di genitori detenuti”, rinnovato lo scorso 6 settembre, dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, dalla Garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano e da Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre è stato ritenuto dalla Commissione Europea un modello per tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Testualmente: “La Commissione Europea accoglie con favore il Protocollo italiano e una diffusione dei suoi contenuti presso tutti gli attori in causa che si adoperano per i diritti dei bambini. È competenza di ogni Paese adoperarsi in questo senso”.
Il 30 novembre del 2016 il Protocollo-Carta dei figli di genitori detenuti è stato presentato su invito dell’Europarlamento a Bruxelles e lo scorso 1 febbraio all’ONU alla presenza dei delegati di oltre 50 Paesi dei cinque continenti, con l’Argentina che per prima ha dichiarato l’intenzione di seguire l’esempio italiano.
Speaker
Maria Lucia Pereira Karam, Tribunale di Giustizia dello Stato di Rio de Janeiro, Brasile
Francisco Mugnolo, Procurador Penitenciario de la Nación, Argentina
Benyam Dawit Mezmur, Presidente del Comitato sui Diritti dei Bambini (CRC)
Ilina Taneva, Secretary to the Council for Penological Co-operation, Consiglio d’Europa
Andrea Orlando, Ministro della Giustizia
Antonio Tajani, Presidente del Parlamento Europeo, invitato.
Nel pomeriggio il terzo panel dà voce alle migliori pratiche selezionate in Europa del lavoro intrapreso, compresa l’Italia. Saluto del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris.
Speaker
Winie Hanekamp, Exodus, Paesi Bassi
Sarah Roberts Beresford, POPS, England & Wales & Tim Haines, Families Outside, Scozia
Vessela Banova, Child&Space, Bulgaria
Direzione Carcere di Opera-Milano, Italia
Direzione Casa Circondariale di Secondigliano, Napoli.
Conclude il quarto panel fra i responsabili dei media tradizionali e del web sul tema del Terzo settore/ONG, i suoi obiettivi, le sue sostenibilità e su come i media si posizionano di fronte a temi sociali sensibili ma senza ghettizzarli nell’ambito del solo Terzo settore.
Speaker
Alberto Contri, Presidente, Pubblicità Progresso Foundation
Simona Panseri, Direttore Corp. Communications & Public Affairs South Europe, Google
Facebook, Laura Bononcini, Head of Public Policy, Facebook
Adriano Coni, Direttore Responsabilità Sociale, Rai-Radiotelevisione Italiana
Gina Nieri, Consigliere d’Amministrazione, Mediaset
Conclude la conferenza, Lucy Gampell, Presidente della rete internazionale Children of Prisoners Europe (COPE).
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- Spiega Lia Sacerdote, Presidente di Bambinisenzasbarre Onlus: “Il Protocollo-Carta dei figli di genitori detenuti è un documento radicale che impegna il sistema penitenziario a trasformare e cambiare la propria cultura consapevole della presenza quotidiana di migliaia di bambini e del ruolo genitoriale del detenuto.
La visita in carcere può diventare un incontro con la legalità, al contrario se il bambino si sente ingiustamente trattato si può innescare un’alleanza e un consenso verso la scelta deviante, assunta come propria protesta a un trattamento che lo assimila alla colpa del genitore detenuto per il solo fatto di esserne figlio” e aggiunge “Dal giugno del 2016 Bambinisenzasbarre opera nel carcere di Secondigliano: Napoli è diventata la città pilota di un’azione che si estenderà a tutto il Mezzogiorno.”
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- L’iscrizione è gratuita ma necessaria per avere i materiali (per giornalisti penna USB con audio, video, foto, testi), l’eventuale attestato nominativo di partecipazione, coffee break e lunch.
- Per l’iscrizione andare qui: bambinisenzasbarre.org.
- La Conferenza inizia alle 10:00 e si conclude alle 18.00. Accoglienza dalle 09.
- La lingua ufficiale è l’italiano con traduzione simultanea dall’inglese e francese.
- La giornata è stata dichiarata – da parte delle Direzione Generale di Formazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – giornata di formazione, quindi “attività di servizio” per tutti gli operatori penitenziari in servizio presso le sale attesa e le sale colloqui delle carceri italiane, dove i bambini arrivano e permangono per incontrare i loro genitori detenuti.
Col patrocinio di
- Ministero della Giustizia
- Autorità Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza
- Comune di Napoli
- Assessorato alla Cultura e Turismo Comune di Napoli
- Regione Campania
- Università Suor Orsola Benincasa, Napoli. L’evento è stato accreditato ai fini della formazione universitaria dalla Facoltà di Scienze della Formazione che ha attribuito n. 1 crediti formativi (CFU) alla Conferenza.
Col patrocinio e sostegno di
- UOA Osservatorio permanente Centro Storico di Napoli Sito Unesco
- Assessorato alla Cultura e Turismo Comune di Napoli
- Commissione Consiliare Cultura, Comune di Napoli
- Programma Europeo Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza
- Fondazione Nazionale delle Comunicazioni.