“Su Mondragone abbiamo come sempre reagito in tempi immediati non appena abbiamo avuto notizia del contagio di una donna di nazionalità bulgara, abbiamo messo in quarantena le palazzine e abbiamo mobilitato le forze dell’ordine perché ci fosse un controllo rigoroso sulle persone messe in quarantena”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, interpellato dai cronisti sul focolaio di coronavirus che si è generato nell’area dei Palazzi Cirio di Mondragone (Caserta).
“Stiamo facendo come sempre un lavoro rigoroso e impegnativo per isolare i contagi”, ha aggiunto De Luca sottolineando che “sono contagi arrivati in italia dalla Bulgaria o da altre parti del mondo, ma come sempre noi siamo impegnati a garantire la serenità delle nostre famiglie. Credo che faremo nelle prossime settimane anche un lavoro a tappeto sugli stagionali che vanno a lavorare nelle campagne, soprattutto nei due mesi di luglio e agosto. Mi pare che stiamo reggendo bene e stiamo dando tranquillità sanitaria e non solo alle nostre comunità”, ha concluso De Luca.
A De Luca replica Gianpiero Zinzi, consigliere regionale: “Quanto sto sta accadendo a Mondragone con la rivolta in strada dei bulgari è la dimostrazione che alcune comunità sono state autorizzate ad essere fuorilegge”, ha detto. “Avevamo avvertito De Luca – ha ricordato Zinzi – del fatto che gli stranieri che sarebbero stati impegnati a lavorare nelle campagne in estate dovevano essere controllati. Venimmo tacciati di razzismo e di non aver capito le parole del governatore. Adesso, a distanza di due mesi, ci troviamo di fronte ad un focolaio con la comunità bulgara in strada e i mondragonesi chiusi in casa. Ora De Luca non prende più il lanciafiamme?”.