Sanità, De Luca formalizza richiesta revoca del commissariamento. Ciarambino (M5S): sanità da terzo mondo ma per De Luca è da Svezia.

Sulla scorta dei risultati evidenziati nell’ultimo semestre, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha ufficializzato il via all’istruttoria per la fuoriuscita della Campania dal commissariamento sulla sanità. E’ quanto emerso dalla riunione ministeriale congiunta del “Tavolo adempimenti” e “Comitato Lea” per la verifica del piano di rientro della Regione Campania che si è svolta oggi a Roma. Nella verifica semestrale, sulla base dei risultati evidenziati dal tavolo stesso e che coincidono con quelli della Regione – che evidenziano per la sanità campana il raggiungimento dell’equilibrio finanziario e la netta risalita nella Griglia Lea fino alla soglia dei 150 punti per il 2017 – De Luca ha ufficializzato il via all’istruttoria per uscire dalla fase commissariale. In base ai risultati riconosciuti e in considerazione degli ulteriori avanzamenti attesi per il 2018 domani la richiesta sarà formalizzata alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri dell’Economia e della Salute.

“Oggi la Campania si è svegliata con una sanità svedese, stando alle recenti dichiarazioni di De Luca, ma nessuno se n’è accorto. È facile spararla grossa in assenza di contraddittorio e in assenza di un verbale del tavolo ministeriale, che dica la verità su quanto emerso nell’incontro di ieri circa lo stato della sanità campana. Non è chiaro di cosa parli De Luca quando riferisce di fondati motivi per ritenere che i risultati della sanità regionale consentiranno alla Campania di uscire dalla fase di commissariamento. La soglia dei 150 punti della griglia Lea, sulla cui veridicità nutriamo forti dubbi, ci colloca ancora al di sotto della sufficienza minima, che è a quota 160. Un dato che fa il paio con la percezione dei cittadini, alle prese con pronto soccorso superaffollati, tempi biblici nelle liste di attesa per interventi salvavita, che costringono i pazienti a farsi operare in regime di intramoenia o a recarsi fuori regione. Centri nascita non allocati, come la legge vuole, in ospedali attrezzati, ma piuttosto in strutture obsolete e insicure o in cliniche private, con costi esosi e talora scarsa sicurezza per le partorienti. Come mai De Luca non riporta cosa il tavolo tecnico gli ha detto su queste criticità?”. E’ quanto sostiene la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.

“Il governatore della Campania parla di un accorciamento considerevole dei tempi per le liste d’attesa, che nel frattempo hanno invece raggiunto picchi che superano anche i 100 giorni. Le barelle continuano ad intasare i corridoi dei reparti. Alla sola Obi del Cardarelli, a fronte di una soglia massima di 33 pazienti, ogni giorno si registra il triplo dei degenti adagiati su barelle di fortuna. L’incapacità a portare a compimento le procedure di reclutamento ha comportato la mancata apertura del Pronto soccorso e di molti reparti all’Ospedale del Mare. Nel frattempo, De Luca ha pensato bene di procedere allo smantellamento di San Gennaro, Annunziata, Incurabili, Ascalesi e Loreto Mare, con conseguenze disastrose per la qualità dell’assistenza. Questo è il reale stato di salute di un settore che per De Luca vanterebbe performance ai livelli della Svezia e che vorrebbe fuori dal commissariamento”.