Senza Gatto né stivali, domenica 6 all’Orto Botanico.

“Senza Gatto nè stivali” - di Giovanna Facciolo -

“Senza Gatto né stivali” è il titolo dello spettacolo che debutta in prima assoluta domenica 6 novembre nell’Orto Botanico di Napoli nell’ambito della rassegna “Fiabe d’autunno”.

La nuova produzione de I Teatrini, realizzata in collaborazione con l’Università Federico II, affronta la riscrittura per il teatro delle storie di uno dei personaggi più iconici della grande letteratura universale per l’infanzia, il Gatto con gli stivali, proposto nell’adattamento a struttura itinerante scritto e diretto da Giovanna Facciolo.

Le molteplici versioni che, nel corso dei secoli, segnano la fortuna dell’ineffabile felino, da quella tardo cinquecentesca di Giovanni Straparola, a quelle di Perrault, Gian Battista Basile, fino ai Fratelli Grimm, costituiscono la fonte di ispirazione per questo allestimento.

L’interpretazione dei vari ruoli è affidata agli attori Adele Amato de Serpis, Solene Bresciani, Alessandro Esposito, Antonio Torino (mentre gli elementi di scena sono di Monica Costigliola e Angelo De Tommaso, ed i costumi di Marta Zazzaro). “Il testo – sottolinea l’autrice e regista – suggerisce come nelle avversità più sconfortanti spesso si nascondano risorse preziose e insospettate, apparentemente prive di valore, in grado invece di aiutarci e di portarci verso soluzioni appaganti ed inaspettate”.

Proprio come avviene con il gatto del vecchio mugnaio – destinato quale insignificante eredità al figlio più piccolo – che, grazie al suo ingegno beffardo e alla sua fedele amicizia, si rivela una risorsa preziosa ed insostituibile, fonte di salvezza quanto di riscatto e trasformazione sociale per il suo padrone.

“La singolare figura del Gatto – continua Facciolo – che in ogni versione della fiaba tratteggia un personaggio border line, machiavellico nel suo restare in bilico costante tra bene e male, consente tuttavia di poter evidenziare temi necessari, ancor più se rivolti principalmente ad un pubblico di ragazzi, come l’importanza di un’amicizia sincera, il valore della riconoscenza, ma anche la derisione del potente e del suo mondo”. (ANSA).