Dieci Decimi, il viaggo da Napoli a Portorico in jazz di Sandro Pandolfi, presentazione giovedì 1 alla Fonoteca.

Dieci Decimi CoverIl jazz raccontato come in un diario di viaggio da Napoli a Portorico, passando per Londra e la Toscana: è “Dieci Decimi”, il nuovo lavoro discografico del chitarrista, compositore e arrangiatore Sandro Pandolfi.

L’album, che sarà distribuito dal 2 ottobre per l’etichetta napoletana Full Heads Jazz, sarà presentato con un live in anteprima giovedì 1 ottobre presso la Fonoteca di Via Morghen a partire dalle ore 18:00.

È proprio il viaggio dell’autore, la raccolta di tutte le sue esperienze in giro per il mondo, il filo conduttore dei dieci brani, nati dalla collaborazione con la cantante Federica Cammarota (voce e coautrice dei brani con Pandolfi), che portano l’ascoltatore ad aprirsi a nuove e più libere dimensioni musicali. L’uscita del disco è accompagnata dal videoclip animato, già in rete, di “Aprender a Voar”  in cui la poetica che sottende ai brani prende forma visiva grazie al regista Davide Maimone, uno dei talenti della premiata factory napoletana Mad Entertainment.

Rappresentativo il brano Futo (Profondo), una ballad che nasce da una poesia di Pandolfi, interamente giocata sulle dinamiche, punto di partenza e di arrivo del suo viaggio musicale (il pezzo infatti apre e chiude il disco) che si conclude come una sorta di cerchio, al cui interno tutto si mescola. Proprio un cerchio è rappresentato sulla copertina del disco, realizzata dalla talentuosa illustratrice Ilaria Castiello. “Questo album – spiega Pandolfi – è il frutto di tutte le mie esperienze, del mio background artistico; l’immagine del cerchio non va intesa come rimando alla perfezione, ma ad un senso di pienezza e di consapevolezza che nulla può mai essere diverso da quello che è realmente”.

 

Sandro PandolfiNell’album sono evidenti le influenze e gli apporti di chi vi ha contribuito: le sonorità brasiliane trovano spazio grazie alla Cammarota, che ha vissuto a lungo a Rio de Janeiro, dove ha assimilato la lingua e la sua musicalità, divenendo un’interprete di spessore e una bravissima autrice in portoghese. Gli sprazzi di Free Jazz rimandano ad una passione di vecchia data di Pandolfi, che nel panorama napoletano ha trovato terreno fertile alle collaborazioni, grazie anche al collettivo Crossroads, da cui provengono i musicisti della sezione ritmica dell’album, il batterista Stefano Costanzo e il contrabbassista Ron Grieco, e accanto a loro i sassofonisti Giuseppe Colucci e Giuseppe Vietri. Sinergie già rodate in lavori precedenti, in cui il sodalizio artistico è stato consolidato dalla comune passione per il “Neapolitan Power” e per la sperimentazione. Il disco è stato registrato allo Splash studio, ed è stato poi mixato presso lo studio 20Hrz 20Krz da Davide Barbarulo.