Collaborare con le startup per innovare i processi e vincere le sfide del territorio: a Smau Napoli i progetti delle aziende vincitrici del Premio Innovazione.

La collaborazione tra startup e imprese è sempre più diffusa e sta diventando una leva importante per permettere alle aziende di spingere l’acceleratore e superare con maggior agilità le sfide degli ultimi mesi: è quanto emerge dai dati dell’ultimo Osservatorio Open Innovation Outlook: Italy 2023, realizzato da Smau e Mind The Bridge, analisi secondo cui le aziende che già da tempo si sono affacciate all’Open Innovation ora si trovano in posizione di vantaggio nel ridurre il divario con i leader dell’innovazione mondiale. Le PMI italiane, in particolare, fanno progressi nell’Open Innovation, dedicando unità specializzate in oltre il 70% dei casi: una strategia che ha già portato importanti risultati poiché la metà delle PMI che ha investito in startup in passato intende ripetere l’esperienza e un terzo è aperto ad acquisizioni di startup in futuro.

 

A dare un assaggio delle collaborazioni virtuose sviluppate sul territorio campano tra università, centri di ricerca, startup e imprese vi sarà il Premio Innovazione Smau, che ogni anno consegna un riconoscimento a tutte quelle realtà – imprese e pubbliche amministrazioni – che hanno sviluppato progetti con impatti significativi sulla collettività o sull’ecosistema industriale del territorio. Il premio si terrà nella cornice di Smau Napoli il 15 e 16 dicembre alla Mostra d’Oltremare.

 

Un esempio in questo senso è il progetto realizzato daItalian Printing Inks, azienda nata nel 2013 a Marcianise (CE), che produce inchiostri per la stampa. L’azienda ha dato vita al progetto “Zero waste INKS” in sinergia con il Dipartimento di Scienze chimiche di Napoli, che da anni si occupa di conversione degli oli di scarto. Il progetto ha avuto come esito la creazione di solventi “green” derivati da scarti alimentari per la formulazione di inchiostri ecocompatibili in un’ottica di economia circolare e la creazione della startup IsusChem che ha costruito un impianto per produrre su scala semi industriale questa famiglia di solventi derivanti da oli di scarto.

 

Anche nel settore del packaging la collaborazione tra realtà del territorio ha portato alla nascita di un progetto virtuoso di economia circolare: si tratta di ​​greenboxX®, un innovativo imballaggio a basso impatto sviluppato da Antonio Sada e Figli Spa di Pontecagnano Faiano (SA) con la collaborazione di Packaging Sostenibile 100% Campania. Il progetto di economia circolare prevede che il macero (gli scarti e le fibre di recupero ottenuti da carta e cartoni) prodotto dallo stabilimento dell’azienda cliente venga recuperato, lavorato e trasformato in una bobina di cartone pronta per essere riutilizzata. Da questa bobina nascono nuove scatole pronte per essere usate dal cliente nello stesso stabilimento di origine. Si chiude così un ciclo virtuoso che vede una riduzione importante delle emissioni di CO2 poiché tutto è realizzato sul territorio, senza ulteriori costi di trasporto di materie lavorate, che solitamente vengono messe in vendita sui mercati esteri.

 

Anche gli enti pubblici sempre più spesso collaborano con il mondo delle startup, utilizzando gli strumenti più comuni di cui questo tipo di organizzazioni si servono per crescere e sovvenzionarsi, come ad esempio il crowdfunding, utilizzato dal Comune di Monte di Procida (NA) con la collaborazione dei cittadini Montesi per valorizzare le risorse del territorio. L’idea, sviluppata da Hearth, startup innovativa che opera nell’ambito della valorizzazione dei cosiddetti “Patrimoni Invisibili”, ovvero ricchezze culturali, paesaggistiche, tradizioni ed esperienze che spesso restano nascoste nei loro territori d’origine, mira, anche attraverso la campagna di fundraising, a favorire il protagonismo della comunità locale e la partecipazione dei cittadini in un processo di promozione e sviluppo del territorio che porterà sì all’incremento dei visitatori, ma che aspira a rendere Monte di Procida meta ambita da nuove forme di turismo stanziale, come quella dei nomadi digitali.

 

La collaborazione con il mondo delle startup e dell’innovazione entra anche nel settore agroalimentare tradizionale per ideare progettualità virtuose che portano allo sviluppo di alimenti funzionali. Per farlo il caseificio La Perla del Mediterraneo di Paestum (SA) si è avvalso delle nanotecnologie sviluppate dalla startup innovativa ACT4 che si propone di arricchire alcuni prodotti del caseificio con molecole antiossidanti, utili per la salute. Ad oggi dopo alcune prove preliminari su scala di laboratorio condotte da ACT4, sono iniziati i test di validazione del prodotto miscelato a yogurt e ricotta, integrandoli con successo nella linea di produzione.

 

A Villa delle Ginestre, centro in provincia di Napoli che eroga servizi per la riabilitazione di adulti e bambini, con problematiche di tipo motorio e neuromotorio, logopedico, comportamentale e cognitivo con particolare attenzione ai bambini con DSA – Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Disturbi dello Spettro Autistico – è stata avviata una sperimentazione con la startup IamHero in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli che ha coinvolto 30 pazienti che hanno affiancato alla terapia tradizionale la metodologia IamHero e 30 pazienti che hanno ricevuto esclusivamente la terapia tradizionale come gruppo di controllo. I primi 30 pazienti durante tutto l’arco della sperimentazione (8 mesi) hanno utilizzato la realtà virtuale e motiontracking al fine di migliorare il loro coinvolgimento e l’efficacia clinica della terapia. Attraverso guanti e caschetto, bambini e bambine in trattamento hanno potuto muoversi e agire in un mondo virtuale, e interagire anche con il terapista. ​​I test clinici effettuati a inizio e fine sperimentazione hanno dimostrato che i pazienti che hanno fruito della metodologia IamHero hanno ottenuto punteggi superiori al gruppo di controllo e il centro ha scelto di proseguire nell’utilizzo di questa innovativa terapia per tutti i pazienti con ADHD e in generale con disturbi delle funzioni esecutive.

 

Sviluppare un nuovo modello di trasporto più sostenibile è l’obiettivo del progetto, avviato da Alilauro, azienda attiva nel settore dei collegamenti marittimi veloci che, con oltre 70 unità navali collega Napoli con le isole del golfo, le Eolie e le Pontine. Il progetto finanziato all’interno del PNRR, si è sviluppato su cinque unità veloci di trasporto passeggeri e ha portato, attraverso un combinato di nuove tecnologie meccaniche e l’utilizzo dell’elettronica, a un risparmio del 30% del gasolio, con conseguente diminuzione delle emissioni inquinanti. Si tratta di un primo importante passo di un progetto di più ampio respiro che vedrà tra gli obiettivi futuri quello della riduzione dell’inquinamento acustico, molto impattante sugli ecosistemi marini. Ulteriori interventi di ammodernamento prevedono, tra le altre cose, la sostituzione degli attuali propulsori con motori di nuova generazione, meno inquinanti e l’elettrificazione delle banchine per fare in modo che le unità navali possano in futuro integrare diverse modalità di alimentazione. In questa direzione Alilauro ha già avviato uno studio di fattibilità per la navigazione elettrica nel golfo di Napoli, attraverso l’installazione di due jet elettrici prototipali, presentati nei mesi scorsi al Consumer Electronics Show (CES) di Las Vegas.

 

Villa delle Ginestre, Ipinks, MD, Antonio Sada& Figli Spa, Comune di Monte Procida, caseificio la Perla del Mediterraneo, Fondazione Don Gnocchi, Napoletana Plastica, Alilauro, LiuJo Uomo, Soresa, Antony Morato sono tra le realtà che il 15 e 16 dicembre, in occasione di Smau Napoli, riceveranno il Premio Innovazione Smau.

 

Tutti i casi studio del Premio Innovazione sono disponibili qui: https://www.smau.it/napoli/casi-successo